Mondiali Russia 2018:

non tutto è perduto

L’impresa made in Italy protagonista negli stadi del Mondiale e il Politecnico in prima linea nella formazione dei progettisti del futuro

A compensare il rammarico per l’assenza della nostra Nazionale di calcio ai Mondiali di Russia 2018 c’è un’altra squadra chiamata a giocare una sfida che traguarda la Coppa del Mondo:  è l’Italia delle imprese che hanno contribuito alla costruzione di quelle infrastrutture sportive che, una volta spenti i riflettori, costituiranno dei fondamentali punti di riferimento per lo sviluppo del Paese.

Dal Friuli è atterrata in Russia la “Armando Cimolai Spa”, azienda di Pordenone, che ha fornito per lo stadio “Nizhnij Novgorod” e per la “Volgograd Arena” rispettivamente 10.000 e 8.500 tonnellate di acciaio per gli elementi di copertura e di facciata.

Non è la prima esperienza che coinvolge l’importante azienda friulana nella progettazione di infrastrutture sportive: basti pensare allo Stadio Olimpico di Atene, allo stadio Nazionale di Varsavia e all’ impianto di Johannesburg, icona dei Mondiali di calcio del 2010.

L’Arena Volgograd e l’Arena Roscov hanno invece raccolto il contributo della “Isopan Rus” (gruppo veronese “Manni Group Srl”) che ha fornito innovativi pannelli metallici e isolanti per la realizzazione di coperture e pareti.

Altri importanti contributi sono arrivati da: “Disano Illuminazione Spa” che illumina i nuovi stadi della città di Samara e  Sarank e da “Tecnogym” leader mondiale nelle tecnologie per il benessere e fornitore ufficiale della Nazionale Russa.

Il Made in Italy, primeggia anche nel settore dell’abbigliamento sportivo grazie a “Errèa Sport” che ha disegnato e prodotto le maglie della Nazionale islandese.

In questo contesto è sempre più urgente formare figure professionali nel complesso quanto stategico quadro delle Infrastrutture Sportive in grado di agire a tutti i livelli e in tutti i molteplici ambiti di sviluppo, da quelli progettuali a quelli costruttivo-tecnologici e gestionali.

Il Politecnico di Milano si schiera in prima fila nella formazione post laurea nel settore delle Infrastrutture sportive.

E’ il mix di competenze culturali, tecniche e gestionali tutte Made in Italy che il Master Universitario in Progettazione Costruzione Gestione delle Infrastrutture Sportive del Politecnico di Milano offre ai laureati magistrali in architettura, in tutte le ingegnerie e nel design.

In bocca al lupo al network di nuovi professionisti formati dal master e, chissà, magari saranno proprio loro gli attori dietro le quinte di Qatar 2022!